Come molti italiani, abbiamo visto il servizio di Edoardo Stoppa dedicato alla situazione lupo in Italia trasmesso mercoledì 8 febbraio 2017 da Striscia la Notizia.

 

Sebbene il servizio sia in gran parte incentrato sulla situazione in Appennino, il progetto europeo LIFE WOLFALPS, dedicato alla conservazione e gestione del lupo sulle Alpi (www.lifewolfalps.eu), desidera esprimere la propria posizione, precisando anche alcune informazioni che il servizio riporta in modo errato.

Il progetto per il quale lavoriamo rientra infatti nella “serie di progetti” sul lupo promossi dalla Comunità Europea e che, secondo quando affermato nel servizio, avrebbero reintrodotto la specie in Italia.

 

L’ipotesi del ripopolamento è una delle tante “bufale” che circolano da anni riguardo la presenza del lupo in Italia. Come ripetiamo in ognuna delle centinaia di iniziative informative che organizziamo su tutto l’arco alpino, il ritorno del lupo in Italia e sulle Alpi è un fenomeno naturale, conseguente al generale miglioramento ambientale degli ambienti montani e alle politiche di conservazione e gestione della specie attuate a partire dagli anni ’70 da Regioni, Stato ed Unione Europea.

 

All’interno del servizio, la “bufala” della reintroduzione è stata poi appesantita dall’insinuazione del consigliere regionale Roberto Salvini che tali fantasiose reintroduzioni siano state effettuate con esemplari appartenenti a sedicenti sottospecie alloctone quali il “lupo del Mackenzie” e il “lupo siberiano”. Più avanti nel Servizio si insinua anche che siano state effettuate immissioni illegali di ibridi a fini di lucro.

 

Ci sembra che un servizio costruito su basi palesemente false (le reintroduzioni “ufficiali”), o non verificate (le reintroduzioni “illegali”) non faccia alcun bene né al lupo, né agli allevatori, né agli spettatori di Striscia.

 

Esiste sicuramente oggi una “questione lupo” in Italia, legata all’aumento di popolazione della specie e alla sua colonizzazione di aree dove era rimasto assente per più di 100 anni.

 

Ma chiediamo che se ne discuta sulla base di fatti, dati e valutazioni oggettive, non di leggende metropolitane.

 

Mettendoci a disposizione degli inviati di Striscia la notizia per dialogare sui fatti e gli elementi scientifici su cui è basata la gestione del lupo sulle Alpi, per ora non possiamo che consegnare al servizio… la bufala d’oro!