Nome: Alpi centrali italiane
Superficie (ha): 813,500.000

Usi principali e stato di proprietà dell’area di progetto:
L’area di intervento delle Alpi centrali italiane si estende nelle zone alpine e pre-alpine della Regione Lombardia e comprende parte dei territori occidentali delle province di Trento e Bolzano.
La vasta rete di aree protette collega le Alpi occidentali con quelle orientali. Dal momento che la metà dell’area è coperta da boschi, la silvicoltura riveste una parte importante delle destinazioni d’uso, oltre l’agricoltura, il turismo e lo sport.
L’uso agricolo si caratterizza soprattutto per l’allevamento del bestiame. Il suolo è occupato principalmente da foreste (47%), pascoli (18%), rocce e massi (13%), e arbusti (8%). Gli insediamenti umani sono situati principalmente in fondo valle e ai confini dell’area. La maggior parte delle altre foreste sono di proprietà comunale e meno dell’1% sono di pertinenza di Regioni e/o Province.

Caratteristiche naturali dell’area:
Il gran numero di cime presenti nell’area e la diversa distribuzione geografica dei sistemi versante-valle produce una situazione climatica difficile da descrivere. In generale il clima delle Alpi Centrali è influenzato dall’interazione di tre sistemi climatici: alpino, continentale e atlantico-occidentale. Queste interazioni, combinate con il terreno complesso, contribuiscono a creare condizioni climatiche molto diverse conseguenti anche ad un’ alta variabilità spaziale e di distribuzione temporale delle precipitazioni .
Parte dell’area di progetto ha status di parco nazionale. Il Parco Nazionale dello Stelvio è situato nelle Alpi Retiche, è stata fondato nel 1935 ed è, secondo gli obiettivi di gestione, classificato come un paesaggio protetto (IUCN V), ma in tutto il Parco insiste il divieto di caccia.
La situazione geologica e tettonica della zona centrale del progetto è fortemente caratterizzata dalla orogenesi alpina: la parte principale del Parco Nazionale è principalmente formata da rocce metamorfiche, ma i picchi più alti e i loro intorni sono formati da rocce sedimentarie, in particolare calcari e dolomie .
La flora di tutta la zona centrale è un variegato mix di vari elementi floreali, poichè si intrecciano elementi florali alpini , insubri e sub- mediterranei.
Gli ungulati sono abbastanza abbondanti soprattutto nella parte orientale dell’area e rappresentano un importante livello trofico per il sistema preda – lupo.
Sono presenti nell’area circa 15.000 cervi , più di 20.000 camosci , circa 2.000 stambecchi ed un adeguato, ma ancora non quantificato, numero di caprioli.

Il lupo
La presenza di lupi in dispersione è stata documentata nell’area di progetto a partire dal 2001, quando un giovane in dispersione di sesso maschile è stato determinato in Val Chiavenna – Bregaglia (e successivamente ucciso in Svizzera) ed un second esemplare nelle Alpi Orobie. La sua presenza è stata confermata fino al 2004, ed in seguito è scomparso nuovamente. Attualmente un giovane maschio è stato individuato e monitorato nella parte nord-est dell’area di progetto.
Il branco riproduttivo più vicino probabilmente non è più lontano di 90 km dal confine settentrionale dell’area.