Nome: Alpi orientali
Superficie (ha): 40,682.000

Usi principali e stato di proprietà dell’area di progetto:
L’area d’intervento comprende parti delle Alpi Giulie e delle Alpi Carniche, la zona prealpina e le Caravanche sul confine tra Italia e Slovenia. E’ la parte più sud-orientale delle Alpi che si connette con la catena Dinarica. L’area è coperta principalmente da foresta (circa il 70%), e la silvicoltura è l’utilizzo primario del suolo, insieme all’agricoltura, al turismo e allo sport.
Gli impieghi agricoli sono più comuni sul versante sloveno che su quello italiano e sono caratterizzati principalmente dall’allevamento di bestiame. In passato (negli ultimi 60 anni) l’allevamento sul versante italiano ha seguito una decrescita costante, e solo di recente la tendenza si è invertita con un aumento dell’allevamento, soprattutto ovino. Gli insediamenti sono per lo più piccoli e situati nei fondovalle. La metà delle foreste dell’area d’intervento sul lato sloveno sono di proprietà privata, mentre nella parte italiana il territorio privato ammonta a circa un quarto, e il resto è pubblico, principalmente a gestione regionale con meno ell’1% del territorio in mano comunale.

Caratteristiche naturali dell’area:
Le altitudini dell’area variano dai 180 metri (valle Tolminka) fino ai 2846 metri del monte Triglav. La parte principale dell’area è in gran parte formata da rocce sedimentarie, in particolare calcari e dolomie. Il clima delle Alpi sud-orientali è influenzato dall’ interazione di tre sistemi di climatizzazione: quello alpino , il continentale e il sub -mediterraneo. Queste interazioni, combinate con il complesso terreno montuoso, contribuiscono a condizioni climatiche molto variabili anche in termini di distribuzione spaziale e temporale delle precipitazioni . L’ elevata variabilità di altitudini rende il sistema climatico ancora più vario e, come in tutte le catene montuose, l’altitudine è un fattore principale nell’ influenzare le temperature medie annue.
La flora della zona centrale è un variegato mix di vari elementi floreali, poiché gli elementi floristici Alpini , centro-europei, illirici e sub-mediterranei si intrecciano.
La biodiversità faunistica è alta. Tutte le tipiche specie alpine tipiche di insetti, pesci, anfibi, rettili e uccelli sono presenti, così come tutti gli ungulati alpini [capriolo (Capreolus capreolus) , camoscio (Rupicapra rupicapra), cervo (Cervus elaphus), stambecco (Capra ibex) e cinghiale (Sus scrofa)], tutti i piccoli carnivori [donnola (Mustela nivalis), ermellino (Mustela erminea), puzzola (Mustela putorius), martora (Martes martes), faina (Martes foina) , tasso (Meles meles) , lontra (Lutra lutra) , volpe (Vulpes vulpes), sciacallo dorato (Canis aureus) e gatto selvatico (Felis silvestris)]. Inoltre si registra la presenza, anche se in quantità variabili, dei tre grandi carnivori orso bruno (Ursus arctos), lince (Lynx lynx) e lupo (Canis lupus). Tra le specie di uccelli si segnalano il gufo reale (Bubo bubo), l’ aquila reale (Aquila chrysaetos), il grifone (Gyps fulvus) e il gipeto (Gyps barbatus). La presenza di tutte queste specie evidenzia il fatto che la catena alimentare è intatta fino al
sommità della piramide trofica. L’espansione / immigrazione di nuove specie come ad esempio l’ allocco degli Urali (Strix uralensis), lo sciacallo dorato (Canis aureus) o il cane procione (Procyonoides nyctereutes) dimostra l’importanza della zona come corridoio di migrazione.