“Si seppe poi che da un recinto nel Mercantour, nelle Alpi Marittime francesi, era partito un grosso branco di lupi di diversa origine. Dopo essersi fermati in Francia, moltiplicandosi e creando non pochi danni agli allevatori, avevano passato il confine…”

Questo uno dei passi più epici di un intervento pubblicato qualche giorno fa e segnalatoci da più parti, che riporta una serie di notizie false, su cui è il caso di fare chiarezza:

Il monitoraggio scientifico della specie lupo sulle Alpi è affidato a una rete alpina di operatori formati – costituita da guardiaparco, carabinieri-forestale, agenti di polizia provinciale, tecnici dei comprensori di caccia – che dedicano alcune giornate all’anno al campionamento sistematico della specie. L’ultimo monitoraggio, reso possibile dal coordinamento del progetto LIFE WOLFALPS, risale al 2017-2018 (nel frattempo, c’è sicuramente stato un incremento della popolazione: il monitoraggio 2020-2021, coordinato nell’ambito del progetto LIFE WOLFALPS EU permetterà una stima aggiornata della popolazione alpina di lupo).

NO, in Europa il lupo non è mai stato reintrodotto. I lupi hanno capacità di dispersione notevoli: non hanno avuto bisogno di nessun “aiutino” per ricolonizzare l’Appennino e le Alpi. Ecco un’immagine che riporta alcuni dispersioni documentate da dati genetici (a differenza delle presunte reintroduzioni millantate), tratta dal report 2010 del Progetto Lupo Piemonte. Insomma: i lupi non prenderanno il treno, ma vanno lontano lo stesso.

NO, i centri faunistici non sono serbatoi segreti di lupi. Sono centri ufficialmente riconosciuti e autorizzati dal Ministero per il recupero di esemplari feriti o malati. Gli animali che non possono essere rilasciati immediatamente dopo le cure, sono destinati a non tornare mai più in natura.

NO, i lupi che ci sono in Italia non sono fuggiti da un fantomatico centro nelle Alpi Marittime francesi e non sono tutti ibridi. L’aspetto più paradossale è che in Francia molti pensano che i lupi d’oltralpe siano fuggiti da un fantomatico centro nelle Alpi Marittime italiane e che siano tutti ibridi. Ops: un bell’incrocio di bufale! Proprio il monitoraggio della popolazione alpina di lupo ha permesso di stabilire al di là di ogni dubbio, grazie ai dati genetici, che i lupi che oggi sono in Francia e sulle Alpi sono i discendenti dei lupi appenninici. E, per fortuna, se in Appennino l’ibridazione lupo-cane rappresenta un problema per la conservazione della specie, i dati genetici ci dicono che sulle Alpi non è così. Il riferimento per approfondire è sempre il Report 2017-2018 del progetto LIFE WOLFALPS.