Ricordate il post sulla predazione in Lessinia di un cinghiale pubblicato a fine gennaio di quest’anno?

Chiudevamo quel post dicendo che sarebbero state messe delle fototrappole in prossimità della carcassa. Così è stato fatto: fototrappola piazzata.

Ma i lupi per qualche ragione non sono tornati a consumare la carcassa per tutto il mese di febbraio. La cosa può essere dovuta al fatto che – nonostante tutte le precauzioni del caso siano state prese dagli operatori  – qualche traccia umana è rimasta sul luogo della predazione: ricordiamo infatti l’acutissimo “sesto senso” dei lupi nell’evitare gli odori umani. Altra spiegazione può essere legata al fatto che i lupi hanno messo in atto un normale comportamento di food caching, cioé il consumo procrastinato nel tempo di prede “messe da parte” per i momenti difficili.

Ad ogni modo il 5 marzo 2015, dopo una copiosa nevicata, la fototrappola del Servizio Foreste e fauna PAT si attiva e registra una straordinaria serie di immagini che documentano non solo come i lupi non avevano dimenticato la loro preda, ma anche la loro perizia nel liberarla da oltre un metro di neve.

Qui sotto riportiamo un montaggio delle molte fotografie scattate ai lupi quella notte. Prestando attenzione all’orario riportato dalla macchina in basso a destra si nota come l’operazione abbia impegnato i predatori per svariate ore.

Si ringrazia per le immagini e il montaggio il Servizio Foreste e fauna PAT, e gli operatori “sul campo” Natalia Bragalanti e Tommaso Borghetti.