Rudi Patauner è illustratore e vignettista del quotidiano trentino “L’Adige”. Lo staff MUSE lo ha coinvolto nell’ inaugurazione della mostra “TEMPO DI LUPI” con l’idea di avere le vignette di Rudi a commento ironico di quanto raccontato dagli esperti durante la presentazione inaugurale.
Pubblichiamo qui alcune delle vignette prodotte nella serata ed usiamo l’occasione per fornire delle brevi informazioni scientifiche sul fenomeno “vignettato”.
Con l’occasione ricordiamo che è ancora aperto il concorso per disegni LIFE WOLFALPS, tutte le info qui.

Il termine “branco”, quando mutuato per riferirsi ad un gruppo di umani, porta con sé una serie di sottointesi negativi tipicamente legati alla violenza, all’irruenza, alla disorganizzazione.
In realtà un branco di lupi ha caratteristiche opposte. Per nulla disorganizzato, è una rigida organizzazione familiare regolata da una gerarchia al cui vertice c’è sempre la coppia dominante (maschio e femmina alfa) e a seguire la loro prole. Ogni movimento del branco è attentamente controllato e regolato da criteri di efficienza derivanti da un misto di esperienza ed istinto della coppia al vertice. Il branco si conforma alle scelte della coppia dominante per ogni decisione riguardante gli spostamenti, la gestione dei tempi e le strategie di caccia.

Al contrario del termine branco, il concetto di “lupo solitario” associato gli umani rispecchia il profilo esistenziale dei “veri” lupi solitari: i lupi in dispersione. A un “lupo solitario” umano si associano sentimenti di disperazione e orgoglio, se ne dice di una persona esclusa o in conflitto con il resto della società, assorbita da un progetto di vita in lotta contro forze avverse. Similmente un lupo in dispersione è un esemplare giovane che, piuttosto che rimanere subordinato nel branco dove è nato, tenta la fortuna abbandonando i genitori in cerca di un territorio libero e di una compagna (o compagno) per formare il proprio branco di cui diverrà l’individuo alfa. Nella gran parte dei casi questa epopea finisce male: lasciando il branco il “lupo solitario” si espone a molti più pericoli, è più difficile per lui procacciarsi il cibo, e – il rischio maggiore – può ritrovarsi nel territorio di un altro branco, venire attaccato e – se non riesce a fuggire – ucciso e divorato dal branco di casa.

Un esemplare in dispersione può percorrere centinaia di chilometri nella sua ricerca di un territorio libero. E’ questo il caso dei lupi Slavc e Giulietta, che dopo migliaia di chilometri percorsi in solitudine nelle foreste d’Europa si sono incontrati sui monti Lessini formando l’attuale branco. Ed è questo il caso – a cui si riferisce la vignetta – di F10 la prima “lupa trentina” arrivata nella zona del Brenta (Trentino occidentale) per dispersione dal suo branco natio nel cantone svizzero dei Grigioni. A differenza dell’orso, nel lupo vanno in dispersione sia gli esemplari maschi che le femmine. Ciò rende la specie molto più veloce dell’orso nelle sue dinamiche di espansione territoriale, fenomeno alla base del ritorno naturale del lupo sull’arco alpino di cui si occupa il progetto LIFE WOLFALPS.

Data la natura fortemente territoriale della specie, sapere dove sono situati i branchi di lupi è di vitale importanza per gli esseri umani impegnati nel capire e gestire le dinamiche di popolazione della specie. Essendo animali molto schivi e difficilmente avvistabili, uno dei metodi che i ricercatori utilizzano per individuarne la presenza è il wolfhowling: si imita l’ululato dei lupi e si ascolta l’eventuale risposta del branco, valutandone distanza e consistenza.

Nel lupo è connaturata l’esigenza di una vita libera tesa all’occupazione dei territori molto ampi sia nella vita di branco che in quella di “lupo solitario”. L’ipotesi – avanzata da alcuni – di limitare la presenza del lupo sulle Alpi ad aree faunistiche recintate gestite dall’uomo, equivale a non avere lupi sulle Alpi. L’intera specie è uno dei simboli umani della vita libera e selvatica – la wilderness anglosassone. In un territorio altamente antropizzato come le Alpi è indubbio che qualche compromesso deve essere messo in atto sia dal lato umano che da quello animale se si intende convivere, ma un lupo in cattività è un non-lupo. E nessun recinto sarà abbastanza grande per impedire ai lupi di continuare a tornare sulle Alpi da ogni parte d’Europa.
Illustrazioni per gentile concessione dell’autore, tutti i diritti riservati © 2014 Rudi Patauner.