Nel 2013 ero una giovane femmina di lupo.
Stavo imparando tutto dal mio branco, la mia famiglia: come muovermi, come cacciare, cosa temere. Giorno per giorno attraversavo territori nuovi, con odori e suoni ancora sconosciuti… e pericoli che non potevo nemmeno immaginare. Tutto a un tratto davanti a me sono spuntati due immensi occhi abbaglianti e mi ha paralizzata un ringhio assordante e improvviso, come un tuono. Poi un dolore lancinante e quindi solo il buio.

Quando mi sono svegliata non potevo aprire la bocca e nemmeno muovermi.
Sono stati gli uomini a curarmi per molte lune finché finalmente non sono tornate le forze: di nuovo agile, ma non più adatta alla vita selvatica perché abituata alla presenza delle persone, sono rimasta nel recinto del Centro faunistico Uomini e Lupi di Entracque – dove nel 2016 ho messo su famiglia. Il nome che il pubblico di Facebook ha scelto per me è Hope, “speranza”: ha funzionato e me la sono cavata. Ogni anno centinaia di animali selvatici non sono altrettanto fortunati e muoiono investiti sulle strade e lungo le ferrovie che gli umani usano per spostarsi…

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Visita il Centro “Uomini e Lupi”.