16 allevatori lombardi e 18 tecnici di Province, Parchi e Comunità Montane della Lombardia a confronto con 6 allevatori che lavorano nel territorio del Parco Alpi Cozie, dove la presenza del lupo è stabile. Il 19 e il 20 settembre sono stati due giorni di visite in alpeggio per discutere con gli allevatori del territorio piemontese di gestione del bestiame e dell’utilizzo dei diversi sistemi di prevenzione. Tra gli allevatori della Lombardia c’è chi affronta per la prima volta il tema dei grandi predatori, c’è chi ha adottato i sistemi di prevenzione quando l’orso ha fatto la sua ricomparsa sulle Orobie e ora li utilizza saltuariamente, ma è pronto ad utilizzarli ancora, qualora la presenza del lupo diventasse stabile. O ancora chi ha adottato i sistemi di prevenzione in seguito ad alcune predazioni da parte dell’orso e non tornerebbe più indietro, perché grazie alle recinzioni è diventato più facile gestire il gregge.
Tra i piemontesi vi è la testimonianza diretta di Fulvio Benedetto, che con il suo gregge di 1400 pecore ha affrontato il ritorno del lupo e dopo le predazioni ha ora con sé recinti elettrificati e cani da protezione che difendono le sue pecore. Vi sono i fratelli Canton, che con allevamento misto ovino e bovino continuano ad avere danni e predazioni. Qualche allevatore già si conosceva personalmente, e tra i temi trattati è emersa l’importanza della informazione (e formazione) ai turisti e agli escursionisti, affinchè siano consapevoli e rispettosi del lavoro degli alpeggiatori e informati su come comportarsi vicino a un gregge e ai cani da protezione.
Il lupo è una presenza con cui in Piemonte molti allevatori professionisti hanno cominciato a convivere. I lombardi presenti si dicono pronti ad affrontare questa sfida.