In collaborazione con il Servizio Foreste e Fauna della Provincia autonoma di Trento e con il Comune di Ala, si è tenuto ad Ala (TN) il 21 aprile 2016, il secondo incontro della piattaforma trentina di coinvolgimento e dialogo LIFE WOLFALPS rivolta ai portatori di interesse coinvolti nel fenomeno naturale del ritorno del lupo (Canis lupus) sulle Alpi Centrali.

Pubblichiamo una sintesi delle principali questioni affrontate nel pomeriggio di lavori.

 

Presenti i rappresentanti di:

Associazione “Amici del Revoltel”, Associazione “Tutela della Lessinia”, LIPU Trento, Comune di Ala, Comune di Trento, Federazione Provinciale Allevatori Trento, Malga Costa, Malga Riondera, MUSE, NaturAla – ass. amici della fotografia, Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Trento, Parco naturale Adamello Brenta, Parco naturale di Paneveggio – Pale di S. Martino, Provincia autonoma di Trento – Servizio Foreste e fauna, e Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette, SAT, Ristorante Monti Lessini, Unione Allevatori Vallagarina, WWF Trentino Alto – Adige.

 

Nella prima parte informativa i rappresentanti MUSE del progetto LIFE WOLFALPS (Paolo Pedrini e Carlo Maiolini) hanno ricordato che l’incontro è stato promosso a seguito di una stretta collaborazione con il supporter di progetto Servizio Foreste e Fauna del Provincia autonoma di Trento ed il Comune di Ala. MUSE ha quindi ricapitolato le caratteristiche principali del progetto LIFE WOLFALPS, gli intenti generali della Piattaforma di dialogo e ha dato conto di alcune azioni intraprese dal progetto nel 2015 connesse anche a quanto emerso dalla Piattaforma Trentina dell’anno precedente.

 

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I rappresentanti del Servizio Foreste e Fauna del Provincia autonoma di Trento (Claudio Groff, Tommaso Borghetti e Paolo Zanghellini) hanno aggiornato i partecipanti sulla situazione del lupo sulle Alpi con focus sulla situazione in Provincia di Trento.

 

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I rappresentanti del Comune di Ala (Sindaco Claudio Soini e Assessore con competenze alle attività sportive e ricreative, agricoltura e patrimonio silvo-pastorale, lavori pubblici e patrimonio Luigino Lorenzini) hanno quindi aperto i lavori della Piattaforma sottolineando la necessità di trovare degli equilibri in un incontro operativo fortemente voluto dall’amministrazione comunale per coinvolgere la popolazione alense ad oggi la più interessata dal ritorno del lupo in Provincia di Trento. Nella parole del sindaco Soini il Comune di Ala, volente o nolente, si candida a divenire un laboratorio permanente per le strategie di convivenza con una specie che può essere vista sia come un problema che come una risorsa. Necessario il coinvolgimento di tutti perché negli equilibri ricercati, il bilancio sia sostenibile.

 

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Nella seconda parte interlocutoria dell’incontro sono emerse – in un clima costruttivo di dialogo e confronto che ha favorito lo scambio di idee – le seguenti tematiche:

 

La Federazione Provinciale Allevatori Trento riporta – come l’anno scorso – la preoccupazione da parte dei suoi associati per la presenza del lupo. Viene sottolineato come il problema che pone il lupo non è tanto legato agli indennizzi ma alla messa in discussione delle pratiche professionali. Il settore è già in crisi, è necessaria una riflessione a 360 gradi sugli aggravi che la presenza del predatore porta agli allevatori.

Unione Allevatori Vallagarina ricorda i molti danni indiretti che una predazione da lupo comporta, fra cui anche la demonticazione anticipata: di grande impatto sui costi di gestione e la qualità dei prodotti. L’Unione si dice convinta che sui bovini in Lessinia la prevenzione è quasi impossibile.

Parco Naturale Paneveggio – Pale di S. Martino ricorda che in vari Parchi Nazionali del centro Italia un regime di convivenza è stato raggiunto, il Trentino ha l’occasione storica di gestire il ritorno del lupo senza esacerbare i conflitti.

L’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Trento si dice non soddisfatto del rendiconto del primo incontro di Piattaforma, legge questo comunicato e lascia l’assemblea.

Comune di Ala – Ufficio tecnico testimonia di come durante i sopralluoghi preliminari per predisporre i lavori del sentiero del lupo i presenti si siano resi conto dell’importanza del comunicare dati e fatti sul predatore per sgomberare il campo da paure ingiustificate per la sicurezza personale e falsi miti sulla specie.

SAT chiede se esiste una correlazione fra le vacche di razza Frisona e predazioni di lupo, inoltre riporta il successo della seconda edizione dell’iniziativa San Valentino fra i lupi, con partecipanti estremamente soddisfatti e un numero di richieste di partecipazione maggiore di quelle che l’evento ha potuto accogliere anche raddoppiando le giornate.

Servizio Foreste e Fauna PAT conferma che le predazioni in Lessinia finora si sono concentrate sulle vacche di razza Frisona e non su quelle di razza Bruna, ma che non ci sono dati scientifici per sostenere che la razza Bruna sia meno suscettibile agli attacchi della Frisona.

Associazione Tutela della Lessinia suggerisce che – data la percentuale assai maggiore di Frisone all’alpeggio rispetto alle Brune (>90%) – il dato è probabilmente da ricondurre alla semplice casualità.

Servizio Foreste e fauna PAT concorda con quanto sopra. Inoltre ricorda, in risposta a quanto riportato dalla Federazione Provinciale Allevatori e dall’Unione Allevatori Vallagarina, che è attivo il tavolo di concertazione PAT in cui è discusso il tema dell’equo indennizzo. Si concorda che l’indennizzo è solo uno degli elementi di strategie a 360 gradi che devono includere anche la prevenzione, anche se è vero che alcuni allevamenti sono particolarmente difficili da difendere. Nel momento in cui ci si rendesse conto che in alcune zone i metodi di prevenzione sono del tutto inefficaci, in relazione agli strumenti messi a disposizione dalla normativa attuale ed alle possibili previsioni del Piano Nazionale Lupo (se e quando sarà approvato) è possibile pensare nel lungo periodo che si giunga ad avere sulle Alpi una metapopolazione di lupi a densità variabili, con aree stabilmente popolate (branchi) ed aree con presenze solo occasionali.

Malga Costa si rallegra dell’approccio costruttivo intrapreso, i primi risultati non sono perfetti ma il percorso è giusto, si rende conto che azzerare il danno non sarà mai possibile.

Unione Allevatori Vallagarina e Associazione Tutela della Lessinia supportano la presa di posizione PAT riguardo il “Piano di gestione e conservazione del in Italia” e affermano che l’alternativa ad una Lessinia senza lupi è che la PAT investa milioni euro nella costruzione di ricoveri per il bestiame.

Associazione Tutela della Lessinia chiede se ci sono ZPS in Lessinia.

MUSE risponde che in Lessinia sono presenti tre ZPS (Lessini-ovest, nord e Lessini- Piccole dolomiti) individuate per un’avifauna esclusiva degli ambienti aperti, qui creati e mantenuti proprio grazie alla zootecnica di montagna; il valore della Lessinia quindi è triplice: non solo per la ricchezza faunistica che garantisce il lupo, ma per l’attività di pascolo estivo che ricrea habitat e quindi ha un ruolo anche ecologico rilevante, che aggiunge valore al territorio, riconosciuto a livello comunitario proprio con l’istituzione di queste importanti aree di interesse conservazionistico (ZPS: ovvero area di valore avifaunistico). Tutto questo esiste grazie alla zootecnica che va pertanto tutelata. L’esistenza della ZPS garantirebbe l’accesso a fondi come PSR a sostegno delle attività zootecniche: perché non pensarci assieme?

Servizio Foreste e fauna PAT conferma che in questo momento il Re di Quaglie (Crex crex), è sicuramente specie più delicata del lupo.

Associazione Tutela della Lessinia dice che questo è il primo incontro a cui ha partecipato con una visione ampia: in tutti gli altri si fa passare l’idea che il lupo è la specie più importante delle Alpi: non è così.

Servizio Sviluppo Sostenibile e Aree Protette PAT ricorda che lupo e orso sono comunque specie protette con normative e direttive di vario livello e di epoche diverse.

Servizio Foreste e Fauna PAT chiarisce una cosa: se anche il Piano Nazionale Lupo venisse approvato a breve, finché il branco dei Lessini sarà l’unico nel giro di centinaia di km non si potrà fare alcun tipo di prelievo.

Il bioagriturismo Malga Riondera offre ai presenti una similitudine di cosa voglia dire l’aggravio della prevenzione per chi lavora con gli animali in Lessinia: è come se – abituati a parcheggiare la vostra macchina sotto casa – vi comunicassero che da ora in poi non è più possibile, ed ogni sera ed ogni mattina dovete andare a parcheggiare l’auto in autosilo facendovi 20 minuti di strada a piedi per andare e tornare, tutti i giorni, sabato e domenica inclusi. Inoltre la Malga ha calcolato che da quando ha installato, grazie all’intervento della Provincia di Trento, le opere di prevenzione consigliate (recinzioni + cane da guardinia) i costi di gestione sono lievitati di circa 30 € al giorno fra impianto elettrico, cibo del cane, spese veterinarie etc… Per provare a recuperare questi costi dobbiamo sfruttare la non voluta presenza del lupo per incentivare iniziative almeno di tipo ecoturistico o  – per gli allevatori – certificazioni di qualità. Si sottolinea inoltre l’importanza di organizzare iniziative dirette ad un pubblico “laico” e non solo per gli appassionati. Si chiede infine di poter attivare scambi di buone pratiche e iniziative di formazione nella gestione quotidiana dei mezzi di prevenzione, come già attivi in altre realtà italiane.

MUSE comunica che il LIFE WOLFALPS sta potenziando le iniziative ecoturistiche: a scala locale attraverso il Sentiero del lupo di Ala e la possibilità di implementare un marchio di qualità ambientale per prodotti e servizi realizzati in una “terra di lupi”. Inoltre si stanno prendendo accordi con il partner LIFE WOLFALPS Regione del Veneto per attivare anche in Lessinia corsi di formazione e scambi di buone pratiche fra gestori di sistemi di prevenzione.

SAT sottolinea come le sue iniziative siano certamente indirizzate in gran parte a un pubblico di appassionati fruitori della montagna, ma non si deve sottovalutare il ruolo che tali iniziative svolgono anche nei confronti di chi ha un “eccesso di entusiasmo” nei confronti del ritorno del lupo. In questo senso il ruolo della SAT è molto importante. Essendo un organizzazione “laica” per natura, è un contesto ideale per il confronto e la mediazione, lontano da logiche di “tutela ad ogni costo”. Viene ricordato che la SAT già dal 2013 si è dotata di un documento di linee guida sui Grandi Carnivori.

Parco Naturale Paneveggio – Pale di S. Martino suggerisce che un utile strumento di lavoro è il PSR. Il progetto LIFE WOLFALPS può condurre azioni pilota, indicare una linea, ma poi si deve passare ad un piano di sviluppo rurale condiviso, capire quali sono le azioni più importanti da portare avanti. Se si definiscono bene quali sono le linee d’intervento sarà più facile implementarle. Concorda con l’idea di valorizzare il “turismo del lupo” ma bisogna pensare ad avvantaggiare anche i prodotti locali: un buon marketing territoriale può portare benefici per molti, è una strada da seguire.

Il Comune di Ala (Assessore Lorenzini) concorda con l’indicazione di lavorare con il PSR. Si devono garantire informazione e sicurezza, trovando soluzioni per l’imprenditoria di montagna, anche e soprattutto nel contesto della difficile situazione economica generale. La strategia che si va a delineare sembra corretta: il primo passo è informare (con iniziative analoghe a “Il Sentiero del Lupo”), il secondo passo è prevenire e supportare (PSR). E’ molto importante che le osservazioni che stiamo facendo pervengano alla politica. Dibattiti del passato (e.g.chi può beneficiare di un mini-caseificio?) oggi trovano una risposta: tutto il territorio.

NaturAla – ass. fotografica lamenta lo stato di abbandono delle Malghe in Lessinia riportato da molti loro associati che percorrono quotidianamente la zona.

Associazione Tutela della Lessinia risponde che le manze sono comunque controllate ma gli allevatori non si possono più permettere di essere costantemente presenti. Il problema è economico.

 

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Come avvenuto per il primo incontro della piattaforma locale, le istanze presentate verranno condivise dal MUSE con i partner e i supporter LIFE WOLFALPS, ed informeranno nei modi possibili l’agire di progetto nel corso dell’anno.