[Attenzione: il seguente post contiene immagini di predazione su una femmina di cervo]

 

Meno di un mese è trascorso dalla firma dell’accordo di supporto fra CAI e LIFE WOLFALPS e già la collaborazione ha generato un’interessante segnalazione, che riportiamo come esempio del lavoro di monitoraggio opportunistico che il progetto implementa direttamente attraverso i suoi operatori, ma anche attraverso il prezioso contributo dei supporter ufficiali e dei privati cittadini, che possono utilizzare l’apposito form sul sito.

La storia. Il referente del gruppo CAI Grandi Carnivori Davide Berton inoltra al team di comunicazione LIFE WOLFALPS la segnalazione del socio Guerrino Malagola, ONC  Sezione di Conegliano (TV):

 

“Domenica mattina 31 maggio 2015, ore 6,30 ca. in Pian Cansiglio Loc. Cornesega.

Ero in uscita da solo. Meteo non buono, una bruma insistente che poi via via si è levata.

Si tratta di una cerva, giovane, appena predata (guarda il colore della carne).

Quando sono arrivato nelle vicinanze “l’odore di selvatico” era forte e marcato.

Impronte, nonostante le abbia cercate con attenzione, non ne ho trovate……….oppure non le ho viste.

La sacca del rumine, leggermente lontana dal cadavere era aperta con il contenuto sparpagliato, come pure l’intestino anch’esso lontano dalla cerva.”

 

Cerva predata:

Cerva (2)

 

Contenuto del rumine:

contenuto del rumine

 

La segnalazione viene girata al gruppo LIFE WOLFALPS degli esperti tecnico-scientifici, e viene presa in esame dal veterinario di progetto Arianna Menzano, che fornisce subito qualche elemento di analisi:

 

“Ciao a tutti,

per avere un quadro più completo e preciso sarebbe utile avere immagini prese da diverse angolazioni (ad esempio sarebbe interessante vedere se a livello del collo c’è qualche lesione o se ci sono segni di morsicatura o graffio in altre parti del corpo). 

Secondo me, sulla base delle immagini, il quadro è compatibile con una predazione. Dall’immagine si vede abbondante presenza di sangue sul prato quindi sicuramente la cerva era viva al momento dell’aggressione e del consumo. Non mi sembra (da quanto si può intravedere) che ci siano lesioni al collo. Il consumo dei visceri è parziale (sembrano consumati i visceri addominali ma non quelli toracici) e non sembrano consumate le grosse masse muscolari e le ossa. 

E’ possibile rispondere ad alcune domande?

  1. erano presenti altre lesioni come graffi e morsi a livello di collo, dorso, …? Di che dimensioni e come sono distribuite sul corpo?
  2. la pelle era ripulita e ben separata dalle masse muscolari sottostanti?
  3. erano presenti depositi di grasso all’interno della cavità addominale e toracica? è utile per capire lo stato di salute della cerva e, di conseguenza, quale predatore fosse in grado di predarla.

E’ difficile individuare con così pochi elementi quale possa essere il predatore responsabile (sarebbe veramente indispensabile valutare la tipologia di lesioni). Il lupo, tendenzialmente, dopo avere ucciso la preda con un morso nella regione del collo, inizia ad alimentarsi dalla cavità addominale (vengono consumati tutti gli organi addominali e toracici ad eccezione del rumine e dell’intestino che possono trovarsi anche a diversi metri di distanza dalla carcassa). Poi vengono consumate le grandi masse muscolari ed infine le ossa. Sempre che l’animale non vena disturbato o che, nel caso di prede di grosse dimensioni come un cervo, siano presenti più predatori. Inoltre, altro elemento tipico, la pelle può essere completamente ripulita e separata dai muscoli sottostanti (come se fosse stata acconciata). 

Spero di esservi stata di aiuto, resto a disposizione se avete bisogno di ulteriori chiarimenti.

Arianna Menzano”

 

Il socio CAI prontamente risponde fornendo elementi aggiuntivi:

“…nella concitazione del ritrovamento, non avendo molta esperienza in materia di esame autoptico delle carcasse, salvo quella teorica che troviamo in letteratura ( in particolare ho letto Pascotto, Lapini e Fico), ho sicuramente dimenticato di fare alcune osservazioni e rilievi importanti, giusto per rispondere anche alle tue domande. Sicuramente se mi capiterà un’altra occasione me ne ricorderò…

Tutte le foto non portano una scala o quantomeno un elemento di raffronto.

NON ho scritto di proposito cosa pensavo del possibile predatore, perché in un primo momento avrei incriminato un orso. Però mancano impronte (il soggetto è comunque pesante qualcosa doveva pur rimanere: salvo una labile traccia di un “canide” lì vicino, ma la foto è pessima, come la traccia), mancano anche escrementi, salvo uno di cui ti mando la foto trovato pure quello lì vicino. L’escremento non era vecchio e quasi sicuramente non è di volpe, mi sembra troppo grosso. Abbiamo guardato con attenzione anche i tronchi degli alberi attorno, ma nulla né peli, né graffiature.

Rispondo alle domande :

  1. Negativo per graffi o morsi, abbiamo guardato con attenzione la carcassa. Apparentemente non abbiamo trovato nulla di ciò che chiedi.  Nel pomeriggio   l’abbiamo anche girata. A Tramonti di sopra nell’inverno 2014 ero andato ad ascoltare il convegno sulla presenza e il ritorno del lupo in quell’area e c’era anche Duccio Berzi, che si occupa del lupo in Toscana e nell’area dell’Italia Centrale. Aveva fatto una bella lezione sull’esame cadaverico degli animali predati dal lupo e su cosa e come cercare. Quindi mi ricordavo qualche dettaglio.
  2. Risposta positiva:  la pelle (quello che rimaneva) era  ripulita dalle masse muscolari. Posso aggiungere che quando abbiamo poi girato la carcassa la pelle sopra la schiena era rimasta e non asportata, ma sotto….…..”tutto il filetto di carne” era stato asportato.
  3. Risposta negativa: non ricordo di aver visto nessun deposito di grasso.

Aggiungo qualche altra foto fatta alla mattina:

 

area (1)

 

A) la carcassa:

Cerva (1) - Copia

 

B) i resti del rumine;

contenuto del rumine

 

C) terreno pestato con una “impronta” di ……canide, ma la foto è brutta;

impronta

 

D) intestino;

intestino - Copia

 

 E) l’escremento.

escremento

 

Il veterinario LIFE WOLFALPS conclude:

“Grazie per i dettagli ma purtroppo non aggiungono elementi significativi per chiarire chi possa essere il predatore responsabile. Immagino che se il predatore responsabile fosse un orso, probabilmente effettuando una necroscopia completa (in particolare attraverso l’esame del sottocute) si potrebbero rilevare abbondanti emorragie…

Il quadro potrebbe essere compatibile con una predazione da lupo: rumine dislocato, tipo di consumo, ribaltamento cute.  Non sempre il lupo riesce a mordere il collo soprattutto se la preda è di grosse dimensioni, per esempio nei bovini capita spesso di trovare solo delle piccole lesioni (non sanguinolenti) a livello del collo ma poi l’animale viene ucciso a causa di morsi in varie parti del corpo (soprattutto arti posteriori).

Purtroppo le feci senza un termine di paragone sono difficilmente utilizzabili. Per concludere, visto che nella zona la presenza del lupo non è mai stata segnalata, ci tengo a precisare che bisogna essere estremamente cauti nell’attribuire una predazione a questo predatore, soprattutto in casi come questo, dove non si hanno chiare ed inequivocabili lesioni anatomopatologiche né altri segni che permettano di giungere a conclusioni per lo meno probabili.

Spero di esservi stata di aiuto e, se avete altre domande o altri “casi”,… sono a disposizione.

Un saluto,

Arianna Menzano”

 

Dunque, nulla di certo. Ma non si esclude la possibilità che la predazione possa essere attribuita al lupo. Nel caso, si tratterebbe di una presenza inedita per la zona: vengono avvertiti contestualmente il partner di progetto Regione del Veneto e il supporter Regione Friuli Venezia Giulia.