Un capriolo predato non lontano dalle case e al limitare del bosco. Questo è quello che hanno segnalato gli abitanti di Gaiola questa mattina (martedì 31 gennaio): una carcassa parzialmente consumata ai confini dell’abitato e  del bosco, che dopo un rapido sopralluogo degli agenti del Comando unità per la tutela forestale ambientale e agroalimentare dei carabinieri è stata rimossa.

I segni di predazione e le modalità di consumo fanno pensare a un canide: potrebbe benissimo trattarsi di un lupo, presenza stabile e documentata da tempo nella bassa Valle Stura. Il fatto che la carcassa non sia stata consumata del tutto suggerisce l’ipotesi che l’animale o gli animali siano stati disturbati durante il pasto e abbiano abbandonato la preda.

La predazione a bassa quota di un capriolo è un evento frequente nella stagione invernale: è un evento naturale e non una minaccia all’incolumità delle persone. Come l’episodio di oggi dimostra una volta di più, chi ha mangiato il capriolo si nutre di ungulati e se può evita il contatto con le persone.