Il bracconaggio nei confronti del lupo è tra le più importanti cause di mortalità della specie: un indizio lampante del basso livello di accettazione del predatore da parte di qualcuno, che non si fa scrupoli a violare la legge e a utilizzare armi da fuoco, tagliole, lacci e bocconi avvelenati per liberarsi della presenza dei lupi.

Dal 2010 al 2012 sono stati trovati 18 lupi uccisi illegalmente nella sola regione Piemonte, su un totale di minimo 80 lupi stimati essere presenti. Il numero dei lupi bracconati potrebbe essere tuttavia molto più alto: trovare un lupo morto e accertarne l’uccisione illegale è infatti spesso molto difficile. Nel 2012 è stata accertata la presenza stabile dei primi lupi nella regione Veneto, ma uno è stato già avvelenato nel mese di agosto dello stesso anno.

Il metodo più subdolo per eliminare i lupi, pericoloso non solo per l’ecosistema in genere ma anche per l’uomo, è l’uso del veleno. L’uso illegale dei bocconi avvelenati è una delle minacce più serie alla conservazione del lupo ed è una pratica pericolosa anche per un gran numero di altri animali, come i cani domestici, i piccoli carnivori (volpi, tassi, …) e tutti quegli animali che si nutrono di carcasse e che possono essere a loro volta avvelenati dai resti degli animali uccisi.

Le uccisioni illegali devono essere ridotte al minimo per garantire la conservazione  a lungo termine di una popolazione alpina vitale di lupo e limitare i danni collaterali causati dall’impiego del veleno su altri animali selvatici e domestici.

 

LIFE WOLFALPS è antibracconaggio e squadre antiveleno

(Azioni A5, A6, C1)

LIFE WOLFALPS intende affrontare e risolvere il problema del bracconaggio in due modi. In primo luogo sul campo, formando il personale degli enti e delle istituzioni che lavora sul territorio: guardiaparco, guardie forestali, polizia provinciale riceveranno una formazione specifica sulla lotta al bracconaggio e, in particolare, all’utilizzo di bocconi avvelenati. Saranno coinvolti nella formazione anche i comprensori alpini di caccia: un buon cacciatore è il contrario di un bracconiere. Due sessioni di formazione teorica e sul campo si terranno a Ceva per le Alpi Occidentali e per le Alpi Centro-Orientali.

Perché è necessaria una formazione specifica? Il contrasto agli abbattimenti illegali è in effetti già il pane quotidiano dei tecnici che lavorano sul campo: non sono invece strumenti così diffusi l’addestramento e la gestione di cani antiveleno. Un gruppo di almeno dieci guardie e agenti particolarmente motivati sarà quindi selezionato e preparato al fine di costituire almeno una squadra antiveleno, composta di personale con unità cinofile, per ogni core area: uno staff dedicato al contrasto dell’uso del veleno e del bracconaggio.

LIFE WOLFALPS agisce inoltre in sinergia con le azioni del programma LIFE ANTIDOTO, coordinato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Le competenze acquisite nel corso di questo programma LIFE verranno trasferite al personale coinvolto dal progetto LIFE WOLFALPS.

L’addestramento dei cani per il ritrovamento dei bocconi avvelenati è un processo lungo e difficile, che richiede un costante allenamento degli animali da parte dei conduttori: al termine dell’addestramento, almeno 5 cani antiveleno saranno attivi nel settore occidentale delle Alpi e un ugual numero nel settore centro-orientale.

Tutte le competenze acquisite nel corso del progetto, nonché la costituzione di squadre antiveleno con unità cinofile, sono un valore durevole per gli enti e le istituzioni, su cui potranno contare ben al di là dei limiti di tempo del progetto LIFE WOLFALPS.

Un altro aspetto fondamentale della lotta al bracconaggio e all’utilizzo del veleno è la comunicazione. Per debellare o per lo meno ridurre al minimo il fenomeno bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica, in modo che i bracconieri o i potenziali avvelenatori siano isolati e stigmatizzati. Occorre far passare il messaggio che l’avvelenamento non è solo illegale, ma anche antiecologico, immorale e molto pericoloso per l’uomo, i bambini, e per i nostri amici a 4 zampe. I bracconieri non devono poter contare sul tacito appoggio dell’opinione pubblica, ma vanno fatti oggetto di unanime disapprovazione. Finché chi utilizza bocconi avvelenati è in fin dei conti tollerato se non silenziosamente approvato dal resto della popolazione che ignora la reale gravità di questa pratica, il bracconaggio continuerà a esistere e prosperare. Per questo la strategia di comunicazione del progetto LIFE WOLFALPS (Azione A12) include la condanna senza riserve del bracconaggio fra i suoi messaggi chiave.

 

 

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